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Quest'anno abbiamo deciso di passare il capodanno al caldo, è sempre stato uno dei miei sogni, però bisogna ammettere che il capodanno è in assoluto il periodo più caro dell'anno, ancor più che il ferragosto. I prezzi triplicano vertiginosamente, mio marito aveva ferie in questo periodo così ho iniziato a setacciare su internet ogni possibile meta che non avesse prezzi esorbitanti. Se si ha la possibilità di ferie ovviamente consiglio sempre di preferire un altro momento per partire, dopo le feste, ma noi avevamo questo lasso di tempo, così dopo aver guardato in lungo e in largo ho deciso di prenotare, destinazione Abu Dhabi. Anni fa ero già stata a Dubai, mi affascinano gli Emirati, così ho acquistato su Expedia un volo con Etihad, che secondo me è una delle miglior compagnie al mondo, e sempre su Expedia ho trovato un'ottima offerta per un albergo sfarzoso ed elegante, nel cuore di Abu Dhabi, il Royal Rose Hotel, hotel a cinque stelle, davvero meraviglioso.

All'andata abbiamo preso un volo diretto da Milano Malpensa ad Abu Dhabi, della durata di sei ore e mezza, al ritorno invece abbiamo scelto con scalo a Fiumicino per risparmiare qualcosa sul biglietto, quindi Abu Dhabi- Roma- Milano. Il viaggio passa abbastanza velocemente perchè oltre a mangiare, c'è la musica e parecchi film che puoi guardare.

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Il nostro volo è arrivato intorno alle 19, ci sono 3h di fuso dall'Italia, appena si esce dall'aeroporto si è invasi dai taxi, attenzione perchè ci sono parecchi autisti abusivi, ovviamente si riconoscono subito perchè ti si avvicinano dicendo taxi taxi, invece i tassisti sono fuori ad aspettare nei parcheggi dei taxi. Una cosa da precisare subito, che ricordo che anche a Dubai funzionava allo stesso modo, che qui tutti girano in taxi. Non vedi quasi nessuno girare a piedi, gli autobus sono quasi inesistenti. C'è da dire che i taxi costano poco, tutti hanno il tassametro e vanno in base ai chilometri fatti e non ai minuti che scorrono, questo è molto vantaggioso perchè Abu Dhabi, e ancor più Dubai, sono città molto caotiche e trafficate, nonostante ci siano molte corsie in ogni carreggiata.

Lasciamo i due gradi di Milano per respirare una piacevole aria mite, dopo una mezz'ora di taxi (venti euro), arriviamo a Sheikh Zayed the 1st Street al Royal Rose Hotel, l'albergo si trova nel centro della città, vicino ad Hamdan Street, l'albergo è sfarzoso, elegante, tutto dorato, nella hall spicca un grandissimo lampadario di cristallo e un bellissimo albero di Natale. Veniamo subito accolti con una piacevole sorpresa, ci hanno fatto un upgrade gratuito per una camera deluxe superior. La camera è davvero grande, con un salottino, il bollitore con caffè e the, in bagno i campionici di Roberto Cavalli, e ogni comfort. Siamo molto soddisfatti della scelta perchè ci passeremo otto notti.

Dopo una doccia veloce prendiamo un taxi per andare a cena, nella mia guida Mondadori scegliamo un ristorante libanese, peccato che il nostro tassista ci porta in una panetteria con lo stesso nome, ma non è il nostro ristorante, dopo aver chiesto ai passanti e aver cercato in lungo e in largo decidiamo di scendere dal taxi e di trovarci un altro ristorante. In questa zona a noi sconosciuta non c'erano ne turisti ne ristoranti, solo negozietti di elettronica aperti anche di sera, kebabbari e bar, finchè non intravediamo un ristorante bianco dal bell'aspetto, decidiamo di entrare, era un ristorante marocchino. Il ristorante si chiama Aldidyafa Almaghribiya, oltre alla gentilezza del cameriere il cibo era ottimo, consiglio assolutamente di provare il the alla menta marocchino perchè è delizioso.Molto buoni anche il tajine di pollo e verdure, e i dolcetti con frutta secca.

Il giorno dopo col sole splendente e 30 gradi di temperatura facciamo due passi a piedi fino ad arrivare al bar del Rotana Hotel per far colazione, andiamo a cambiare altri soldi in un ufficio di cambio, in aeroporto consiglio di cambiare il minimo indispensabile perchè il tasso è più alto, noi abbiamo sempre cambiato negli uffici di cambio, la moneta araba è il dirham ( sigla AED). La città di giorno sembra deserta, si vedono sfrecciare macchine e taxi, ma sono poche le persone che passeggiano in città.

Prendiamo un taxi e ci dirigiamo all' Emirates Palace, questo imponente palazzo ospita uno dei più lussuosi alberghi al mondo. Mi raccomando portatevi un pantalone lungo ( sia gli uomini che le donne) se no non vi faranno entrare. L'ingresso è maestoso, con il suo arco di trionfo sormontato da una cupola, che dà l'accesso ad un ingresso con palme e fontane fino all'entrata di uno degli alberghi più sfarzosi e lussuosi che abbia mai visto. L'ingresso è gratuito, quindi ci inoltriamo in questa hall dorata con al centro un immenso albero di Natale addobbato, lo sfarzo che si respira è ovunque, nei lampadari in cristallo Swaroski, nelle palme pietrificate, nelle cupole, mosaici, nei giardini, ovunque.

All'interno dell'Emirates Palace vediamo camminare eleganti uomini d'affari arabi nella loro immacolata tunica bianca, la kandura, con il copricapo fermato da una doppia corda nera.

Ricordiamo che Abu Dhabi è il più grande e ricco degli Emirati Arabi, e il sesto paese più ricco al mondo dopo la scoperta del petrolio. Incredibile pensare che fino a metà del secolo scorso l'Emirato non era che una distesa di sabbia con un'ecomìnomia essenziale basata sulla pesca di perle e sulla coltivazione delle palme da dattero, poi la scoperta del petrolio ha cambiato tutto, trasformando Abu Dhabi in modo drastico e defintivo.

Dopo aver visto l'Emirates Palace siamo andati, (pochi passi a piedi) all' Observation Deck at 300, alle Etihad Towers.All'interno di queste cinque altissime torri si può soggiornare nel lussuoso hotel, fare acquisti, o cenare. Salendo per ben 300 metri si raggiunge al 74° piano della Torre 2 l' Observation Deck. Si paga un ingresso di 75 AED ( intorno ai 20 Euro), ma nel biglietto c'è un buono di 50 AED da spendere al bar. La vista è davvero mozzafiato, le vetrate trasparenti affacciano sulla città, si riesce a vedere tutta Abu Dhabi dall'alto, sorseggiando un the e mangiando deliziose torte al cioccolato, davvero ottimo il cupcake, con ganache di cioccolato.

Sempre li in zona siamo andati al Marina Mall, enorme centro commerciale, Abu Dhabi ha diversi centri commerciali con ristoranti, negozi di ogni tipo e di ogni marca. All'interno del Marina Mall abbiamo visto un grande parco con tappeti elastici, il Bounce, con ingresso a pagamento. Consiglio sempre di portarsi un maglioncino e una sciarpetta perchè nei taxi, centri commerciali, hotel, negozi, super sconti mettono l'aria condizionata altissima, a livelli assurdi, quindi ammalarsi è un attimo. Io che già ero partita col mal di gola sono peggiorata con gli sbalzi termici.

Di fronte al Marina Mall c'è il Marina Eye, un'immensa ruota panoramica dove poter salire in una delle 42 capsule per ammirare la città dall'alto. Il costo di un giro panoramico e' di Euro 12,50 ma vale davvero la pena perchè la città vista dall'alto è fenomenale con i suoi altissimi grattacieli, palazzi, lingue di sabbia e super yacht.

Merita una passeggiata sulle Corniche, è tutto il lungomare della città. Si possono anche affittare biciclette o tandem, o semplicemente camminare. Sulle Corniche ci sono spiagge pubbliche e private, caffè, ristoranti, parchi giochi per bambini, si estende per ben otto chilometri. E' molto bella questa passeggiata sia di giorno che di sera.

Da qui prendiamo un taxi per andare dall'altra parte della città, per visitare la Grande Moschea Sheikh Zayed. Questa è l'ottava moschea più grande del mondo, può ospitare 40.000 fedeli. Per entrare bisogna togliersi le scarpe, avere gambe, braccia e capo coperto, all'ingresso se non si è vestiti in modo adeguato ti danno una lunga tunica da indossare. Si può visitare dalle 9.00 alle 22.00, tranne il venerdì dalle 16.30 alle 22.00. E' così chiamata in onore dello sceicco Zayed Bin Sultan Al Nahyan, il fondatore nonché primo presidente degli Emirati Arabi Uniti. Rimarrete subito a bocca aperta per la sua bellezza e vastità con le sue ottanta cupole di marmo bianco, le mille colonne, i candelabri placcati in oro, i mosaici preziosi, i lampadari coperti di cristalli Swarovski e il più grande tappeto del mondo annodato a mano. I fedeli e i turisti sono a migliaia tutti in fila per entrare all'interno della moschea, siamo rimasti estasiati dalla bellezza e dall'impatto emotivo che riesce a trasmettere. Da fuori si sentono i canti e le preghiere, è emozionante, siamo entrati col sole e siamo usciti al tramonto con la moschea illuminata, ha davvero un grande fascino.

Per cena siamo andati a mangiare in un ristorante libanese, il Lebanese Flower ( quello in cui dovevamo andare la prima sera), segnalato dalla guida. Il posto in sé è un po' angusto, però il cibo è molto gustoso, assolutamente da provare l'hummus coi vari antipasti misti e la grigliata di carne, i piatti sono abbondanti ed economici, non vedrete turisti ma solo persone del posto, il che non è male perchè vuol dire generalmente che si mangia bene.

Col sole splendente ( abbiamo avuto sempre bel tempo ma qui è normale ), decidiamo di andare in spiaggia, prendiamo un taxi e ci facciamo portare in una spiaggia privata, la spiaggia dell' Hilton, Hiltonia Beach Club, sulle Corniche. Essendo sabato l'ingresso è più caro ( il week-end l'ingresso nelle spiagge è più costoso) , abbiamo pagato l'ingresso con lettino e ombrellone 40 euro a testa, un prezzo davvero elevato, ma la spiaggia è bella, ben tenuta, con tutti i comfort. Lo scenario è particolare, perchè dietro alle spiagge si è circondati da altissimi grattacieli, panorama di una città ultra moderna. L'acqua è abbastanza fredda, ma non ci siamo di certo tirati indietro, nonostante tutto l'acqua è pulita, certo non è un bel mare, ma per passare una giornata in spiaggia in totale relax Abu Dhabi offre anche questo.

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Per pranzo assaggiate il mega hamburger del bar vicino alla piscina, è delizioso. E' il 31 Dicembre e anche se non amo alla follia il Capodanno, mi piace comunque festeggiarlo, così ci cade l'occhio sul menù proposto dell' Hemingways, un pub inglese all'interno dell'Hilton. Proponeva diversi finger food con mini hamburgers, fajita di pollo, tonno affumicato, tortini di verdura, di anatra, dolci e due alcolici a testa ( ricordiamo che ad Abu Dhabi gli esercenti con la licenza di vendere alcolici sono pochissimi) il tutto per E 50 a testa. Confontando il prezzo dell'Hemingways con altri ristoranti che avevamo visto, era decisamente economico così abbiamo deciso di prenotare. Dopo aver passato la giornata in spiaggia andiamo in hotel per una sauna, gli ingressi uomo e donna sono separati, la spa è piccina ma carina e con ingresso gratuito. Dopo esserci imbellettati prendiamo il taxi direzione Hilton, per la nostra cena all'Hemingways, il pub era adornato a festa, con trombette e cappellini, ma l'atmosfera era parecchio triste, il buffet di finger food era ottimo, tutto era cucinato con dedizione e la qualità era altissima. Finalmente possiamo berci del buon vino, ancor meglio le ottime birre di mio marito, muniti di piume in testa e bombetta ci dirigiamo verso le Corniche, la città è tutta illuminata con i suoi grattacieli altissimi, le persone iniziano ad invadere la passeggiata, molte famiglie cenano per terra su dei tappeti, di fronte al mare. L'Emirates Palace è tutto illuminato, camminiamo un po' per individuare il punto miglore per ammirare i fuochi d'artificio finchè non troviamo uno spazietto proprio davanti alla spiaggia e di fronte a noi inizia lo spettacolo pirotecnico. I fuochi sono bellissimi, dai mille colori, la passeggiata pullula di gente, ma la folla è tranquilla. Finiti i fuochi iniziamo a camminare alla ricerca di un taxi libero, sembra una missione impossibile, la città è invasa di macchine, i taxi sono tutti pieni, la coda di fronte all' Hilton è disarmante, mio marito decide di andar a vedere in una strada isolata per cercare un taxi libero ma ovviamente non ne trovammo neanche uno, così siamo tornati all' Hilton per metterci in coda, mi siedo nella hall finchè Andrea non mi dice che non c'è una vera coda, che è il delirio, così decido di infilarmi nel primo taxi che arriva, d'altronde a Dubai le mie colleghe mi chiamavano “ l'acchiappa taxi”, e così in meno di un minuto eravamo sul nostro taxi in direzione del nostro adorato Royal Rose.

Per il primo dell'anno avevamo prenotato tramite “Emirates Adventure” ( agenzia locale), l'escursione nel deserto, l'avevamo già provata in Oman ( li avevamo dormito sotto le tende, emozione unica), ma visto che ci eravamo innamorati di quella immensa distesa di sabbia, abbiamo voluto provare anche qui il safari nel deserto. Visto che l'appuntamento era alle 14.30, siamo saliti sul tetto dell'hotel e ci siamo fatti un bagno in piscina, il caldo si fa sentire, dopo aver preso un po' di sole, siamo andati al cambio per cambiare altri soldi, mangiato un panino, fatto un giro in questo immenso Carrefour, dove abbiamo comprato cavi per il telefono e altri gadget a prezzi stracciati e tornati in hotel pronti a partire. L'escursione con la cena inclusa è costata 70E a persona. Saliamo su un quattro per quattro insieme alla nostra guida locale e altri tedeschi e ci inoltriamo (dopo un'oretta di strada) nel deserto degli Emirati Arabi. La nostra guida insieme alle altre, scendono dalla macchina e iniziano a sgonfiare le gomme, siamo pronti per il dune bashing! In Oman già avevamo provato questa esperienza, ma mai come oggi, la nostra guida e' completamente matta, inizia a sterzare di colpo prima su strada poi tra le dune del deserto, si lancia dalle collinette di sabbia facendo coprire completamente il vetro dalla sabbia, abbiamo passato un'ora ad urlare come pazzi, sembrava di essere sulle montagne russe, ai deboli di cuore e di stomaco lo sconsiglio vivamente, non sapevo più dove aggrapparmi, qui sono fuori di testa veramente, un'ora su e giù per le dune del deserto, ammetto che è stato adrenalinico, divertente e assolutamente spiazzante, lo consiglio almeno una volta nella vita ma certamente non a chi soffre di stomaco o di paura! Dopo essere finalmente scesi dalla gip, ci siamo buttati su questo soffice deserto color marrone/oro, adoro la sensazione dei piedi scalzi sulla sabbia del deserto. Dopo aver fatto qualche foto, ci portano a vedere un piccolo allevamento di cammelli, e poi arriviamo al nostro campo. Non ha niente a che vedere col campo in Oman, li non c'era nulla di turistico, qui ahimè il contrario. Addirittura vicino al campo avevano montato un gonfiabile per i bambini. Il deserto ovviamente ha lo stesso fascino, ma l'emozione che ho provato in Oman non si può paragonare. Qui hanno reso tutto molto turistico ma pazienza. C'erano due tavole da surf che abbiamo subito provato, chi ha mai surfato nel deserto? Così ci siamo buttati giù da questa discesa di sabbia, divertente, ci siamo presi un the con qualche dattero, che offrivano al campo, abbiamo fatto un giro su di un cammello, anche questo lo avevamo già provato in diverse occasioni, ma qui ti fanno fare proprio un giro ridicolo, anche se mio marito ne era molto contento visto che ha un po' di paura dei cammelli, soprattutto quando si alzano e si abbassano per farti scendere, in effetti bisogna tenersi stretti per non essere catapultati giù. Il sole inizia a calare e non ci allontaniamo dal campo per salire su una duna e goderci il nostro tramonto lontano da tutti, il sole inizia a farsi sempre più rosso, inizia a scendere piano piano fino ad immergersi scomparendo completamente nella sabbia, lo spettacolo della natura è disarmante e molto romantico. Tornati nel campo tendato vicino all'uomo col falco vedo una donna araba che fa l'henna, ovviamente non mi tiro indietro, e anzi con molto piacere mi faccio fare un disegno sulle dita e sulla mano destra, è molto bello, non l'avevo mai fatto. Un ragazzo del posto quando vede Andrea che si stava mettendo la sua kefiah (comprata in Oman) al collo, lo invita a mettersela sulla testa come un vero arabo, portandoci sotto una tenda per provare gli abiti locali. Mio marito era davvero impressionante con la sua barba, abbronzato, con la kefiah bianca e rossa in testa e in dishdasha (tunica bianca araba), sembrava davvero un arabo, io invece col burqa facevo davvero ridere. La cena era pronta, ci avviciniamo al barbecue, il pollo, il riso, le verdure, tutto era molto buono, io amo la cucina araba, e qui era tutto ben cucinato e molto gustoso. Dopo cena è arrivata una ballerina per intrattererci nella sua belly dancing. Oltre ad essere molto bella e formosa, si muoveva molto bene, in una sorta di danza del ventre, dopo aver ballato ha fatto salire prima tutte le donne, poi gli uomini sul palco, è stato divertente, io poi amo ballare. Dopo aver ballato un po' ci siamo sdraiati su di un tappeto e ci siamo messi a fumare la shisha, come mi piace, ogni volta che ne ho l'occasione la fumo, a diciassette anni in Egitto mi ero comprata il narghilè, ma devo ammettere che a casa non lo fumo mai, ma ogni volta che vado in paesi dove si fuma la shisha mi ci fiondo. E' ora di tornare sulla via di casa, nonostante fosse tutto molto turistico, è stata una bella giornata, un buon modo per iniziare l'anno nuovo, in fondo il deserto è sempre il deserto, con tutto il suo fascino .

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Per il giorno successivo avevamo prenotato il tour di Dubai, io c'ero già stata anni prima per lavoro, ero stata una settimana a Dubai, ma visto che mio marito non l'aveva mai vista, abbiamo deciso di andarci, sono un paio d'ore di distanza. Ci siamo informati sia coi pullman che coi taxi ma veniva a costarci parecchio, e andando per conto proprio avremmo comunque perso molto tempo, perchè anche a Dubai c'è molto traffico e le distanze sono lunghe, così abbiamo deciso di acquistare sempre con Emirates Adventure, il tour classico di Dubai. E' costato E 90 a persona, non è poco ma è durato tutto il giorno. Alle 7.30 del mattino insieme ad una famiglia tedesca ci mettiamo in macchina, destinazione Dubai. Appena arriviamo a Dubai il nostro autista indiano si perde, avevamo appuntamento con altre guide locali, dopo aver finalmente trovato il luogo d'incontro subito capisco che c'era stato un fraintendimento, il tour prevedeva una serie di tappe tra cui Palm Island, la nostra guida diceva che quella tappa non era compresa, quindi dopo un po' di “discussioni” mostrandogli il foglio delle tappe mi ha detto che avremmo fatto anche Palm Island come da accordi. Mi è sembrato subito disorganizzato il tutto, un po' forse lo è stato, ma la nostra guida era molto preparata e gentile. Iniziamo a camminare per Dubai, partendo da Dubai Marina, anche qui i grattacieli non si sprecano, tutto è ultra moderno come ad Abu Dhabi, ma Dubai è più caotica, più dispersiva, io preferisco Abu Dhabi come città. Molto particolare Burj Al Arab, con la sua inconfondibile forma che ricorda la vela rigonfia di un dhow, questo sfarzoso hotel è diventato presto il simbolo della città. Sulla spiaggia di Jumeirah Beach, di fronte alla vela, si stavano tenendo delle prove atletiche per futuri bagnini, l'acqua era limpida ma non c'era tempo per un bagno. Ci portano al Saga World, un complesso di lussuosi negozi arabi, per mostrarci bellissimi tappeti cuciti con oro puro e pietre preziose, erano bellissimi ma ovviamente molto cari. Dopo aver visto la Jumeirah Mosque, niente a che vedere con la moschea di Abu Dhabi, siamo andati al Dubai Museum. Situato nei pressi dello storico quartiere di Al Fahidi, vicino al Creek, il museo ha sede in una delle costruzioni più antiche della città, il forte Al Fahidi. Chiamarlo museo fa un po' ridere, perchè di antico qui non c'è nulla ovviamente però è interessante vedere la storia dell'emirato, le sale ripercorrono il brusco sviluppo di Dubai da piccolo insediamento nel deserto a centro finanziario, turistico e commerciale del mondo arabo. Una galleria all'interno espone costumi, gioielli, armi e attrezzi della tradizione del popolo beduino, raccontando la storia di quel che era questo popolo prima di diventare uno dei paesi più ricchi al mondo. Dopo essere usciti dal museo ci incamminiamo verso il creek, a mio parere una delle zone più caratteristiche e belle della città, arrivati al porto, saliamo su un dhow di legno che ci porta fino al suq delle spezie. Dopo aver contrattato come la miglior commerciante al mondo, mi porto a casa dell'ottimo the alla menta, dello zenzero in polvere e del curry. Attenzione perchè se non scendete di prezzo vi prenderete un pacco clamoroso, nei suq bisogna contrattare, perchè i prezzi che vi diranno all'inizio hanno cifre spropositate. Dopo aver comprato altri regalini, passiamo all'interno del suq dell'oro, dove si può vedere l'anello d'oro più grande al mondo. Sembra che negli Emirati ci sia sempre qualcosa di più grande al mondo, incredibile ma vero, come ad esempio Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo con i suoi 828mt di altezza. Dopo aver girato un po' per la città riprendiamo la nostra macchina per andare a Palm Island con il suo immenso Atlantis Hotel. Teoricamente le tappe erano finite, ma una signora tedesca che era in macchina con noi ci convince a chiedere all'autista di portarci al Dubai Mall, voleva assolutamente vedere l'acquario all'interno dell'immenso centro commerciale, non mi sembrava una buona idea, visto che era dall'altra parte della città, dovevamo dargli una mancia extra, era tardi e diciamocelo abitando a Genova io l'acquario più bello già lo avevo visto, ma mio marito si fa convincere così dopo mezz'ora arriviamo al Dubai Mall. Il centro commerciale era immenso, l'acquario si vedeva già da fuori, ma a parte che il prezzo dell'ingresso era altissimo, non ce l'avremmo mai fatta in così poco tempo, così ci siamo fatti un giro per i vari negozietti. Ovviamente neanche la coppia tedesca riuscì ad entrarci, pessima idea ma poco importa. Arrivati distrutti ad Abu Dhabi, ci infiliamo da Pizza Hut prendendo il menù famiglia, due giri per il centro e poi dritti in albergo.

Il giorno successivo abbiamo deciso di concederci una giornata in total relax, dopo aver fatto colazione in camera con caffè del bollitore e Oreo, col taxi ci siamo fatti portare a Saadiyat Beach, a Saadiyat Island. L'ingresso qui è più ragionevole, essendo una sorta di spiaggia pubblica attrezzata, l'ingresso costa 25 AED, ingresso con lettini e ombrelloni 50 AED a persona ( E 13), il week-end è più caro invece. La spiaggia è bianca e lunghissima, non è molto affollata, l'acqua è pulita, fredda ma piacevole, anche perchè il sole e il caldo si fanno sentire, anche se soffia una leggera brezza rinfrescante. La spiaggia è attrezzata con docce, bagni, bar, la consiglio per una giornata di sole e relax.

La sera prima di cena andiamo a farci un giro al Marina Mall, è molto grande, con tanti bei negozi. Per cena siamo andati in un bellissimo ristorante consigliato su alcuni siti, il Tiara, nel Marina Mall Tower ( Burj Al Marina). La particolarità di questo ristorante, oltre ad essere all'ultimo piano di una torre altissima (120 mt), è che ha il pavimento che gira lentamente dando una visuale a 360gradi su tutta la città. Il panorama che offre è spettacolare, dalle vetrate puoi vedere tutta Abu Dhabi illuminata, davvero fantastico. Da lontano si riesce a intravedere un regno dorato fatto di cupole e archi, quella è la dimora dello sceicco. La cena è stata ottima, abbiamo mangiato un filetto di vitello con verdure e purè delizioso, i prezzi sono un po' sopra la media, ma proporzionati alla location, lo consiglio oltre per l'ottimo cibo, per la vista davvero spettacolare. Il dolce lo abbiamo preso al centro commerciale, un buonissimo gelato da Sub Zero, è divertente vedere la preparazione di questo particolare gelato all'azoto.

Il giorno successivo ci siamo fatti portare col taxi a Yas Island, per andare nel parco acquatico più grande degli emirati, Yas Waterword. Con la sua superficie pari a 15 campi di calcio e i suoi 43 scivoli, giochi e attrazioni, questo parco acquatico è l'idele per grandi e piccini, per una giornata all'insegna del divertimento. Il parco affonda le sue radici nelle tradizioni di Abu Dhabi, grazie al suo tema “La perla perduta”, Dana è la protagonista del parco, una giovane donna araba alla ricerca di una perla leggendaria.

All'ingresso si può fare il biglietto singolo o il combo con il Ferrari World, noi abbiamo preso il singolo biglietto per il parco che devo ammettere costa davvero tanto ( siamo sui 70 euro), ci sono poi degli armadietti per lasciare le proprie cose, costo a parte.

Il parco è molto grande, se si va durante la settimana come abbiamo fatto noi, non c'è molta gente, soprattutto al mattino, noi siamo arrivati all'apertura ( alle 10). Lo scivolo che più mi è piaciuto è il Falcon , ti butti giù con questo canotto da sei, davvero ripido ma divertentissimo, belli anche i sei Slithers con luci ed effetti speciali, mio marito li ha fatti tutti, ha avuto il coraggio di buttarsi anche nel Liwa Loop, uno svivolo in cui tu entri in una sorta di capsula chiusa e ad un certo punto ti si apre il pavimento da sotto i piedi, mi è venuta l'ansia solo a guardarlo. Ci sono anche le montagne russe, la scuola di surf dove puoi provare la tavola sulle onde e altri scivoli divertenti. Ovviamente si mangia all'interno del parco, ci sono panini, pizza e altro. La giornata passa veloce, è stata davvero una giornata all'insegna del divertimento. Dopo la doccia non ci sono i phon, non volevo crederci, ci sono però (a pagamento) degli “asciugatori” che ti asciugano tutto il corpo, molto comodi.

Dopo aver passato tutto il giorno al parco acquatico, siamo andati al Ferrari World per dare uno sguardo alla struttura, nell'ingresso si possono vedere scintillanti Ferrari.

Per cena siamo andati a Yas Mall, altro centro commerciale, in un ristorante buonissimo Al Fanar, cucina tipica marocchina, oltre ad essere molto carino, tutto arredato a tema, devo dire che era tutto ottimo, ho mangiato il pollo piccante più gustoso e delizioso della mia vita. Le porzioni sono molto abbondanti, tutto era delizioso, lo consiglio assolutamente, anche i prezzi sono nella media. Il dolce lo abbiamo preso al Cheese Cake Factory, nel Mall, una goduria per la vista e per il palato. Le fette di torta costano sui dieci euro, ma li valgono tutti, non so come ho fatto a finirla perchè la porzione era immensa, ma era strepitosa, io ho preso il cheese cake con il cioccolato Godiva, Andrea quella con gli Oreo, ottime entrambe.

Dopo aver visto tutto quello che la città poteva offrirci abbiamo deciso di passare il nostro ultimo giorno al mare, col taxi siamo andati a Yas Island, a Yas Beach. Da qui si può vedere il Ferrari World, la spiaggia è bianca e la sabbia soffice, l'ingresso costa 50 AED (13 euro), con lettini e ombrellni, il week end invece costa il doppio. E' una bella spiaggia attrezzata, molti ragazzi giovani vanno a bere ( non è facile trovare posti dove vendono alcool) e a fumare la shisha direttamente sulla spiaggia. Il vento oggi è costante, dopo esserci mangiati qualcosa al bar, tanto sole e qualche bagno, torniamo a Yas Mall per fare la nostra ultima merenda da Cheese Cake Factory, provando quella al burro di noccioline, una bontà. Sulla via del ritorno vediamo un tramonto incantevole, ci facciamo lasciare al Souq at Central Market, per gli ultimi acquisti, ottimi i datteri, le spezie, i the, il kajal e l'incenso. Dopo aver preparato le valigie ci perdiamo alla ricerca del nostro ristorante, finchè un ragazzo del posto gentilissimo ci ha accompagnato praticamente fin sotto il nostro albergo, senza saperlo era proprio li il Royal Orchid Restaurant, un ristorante thailandese semplice, economico ma davvero buono e dalle porzioni abbondanti, a mio marito hanno portato il riso direttamente dentro un'ananas intera.

Il mattino seguente un breve saluto al nostro grandioso hotel, alla moschea ( che era di strada) e dritti in aeroporto, abbiamo passato nove bellissimi giorni in questa città moderna dai mille contrasti. Preferisco altri paesi dove la natura regna sovrana, ma anche Abu Dhabi è una città da visitare, sicuramente unica nel suo genere.

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