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Immergiti nella natura, vieni in Madagascar

 

Luglio 2016

 

Dopo anni che cerco una bella offerta per il Madagascar, perchè bisogna dire che è una meta abbastanza cara, finalmente l'ho trovata,con Interline, una vera occasione, quindi si parte per questa terra tanto sognata. Io e mio marito siamo partiti a fine Luglio, periodo ottimale, sempre soleggiato, non abbiamo mai visto la pioggia, temperatura dell'acqua ed esterna direi ottima perchè sempre fresca e ventilata. La nostra estate è il periodo migliore per vistare il Madagascar. Abbiamo prenotato il nostro soggiorno in un piccolo hotel eco friendly, il “Corail Noir” a Nosy Be, il resort è molto accogliente, familare, le stanze sono limitate, non aspettatevi un grande albergo (per quello c'è il villaggio Bravo), l'atmosfera che si respira è rilassante, il personale malgascio gentilissimo, Abu il capo sala sempre sorridente e pronto a venire incontro ad ogni tua esigenza, anche gli assistenti italiani sono molto competenti in particolar modo Federica e lo staff dell'Aqua Diving. In questa struttura si può respirare appieno lo stile malgascio, unico neo ma già lo sapevamo, è che non vi è spiaggia, come in quasi tutti i resort limitrofi, ma per noi che ogni giorno volevamo fare un'escursione il problema non si poneva. Il Madagascar non è un posto dove stare sdraiati sulla spiaggia tutto il giorno, perchè c'è un mondo al di fuori, fatto di natura incontaminata, che va visto e vissuto appieno. Di fronte al Corail Noir si trova l'isola di Sakatia, neanche il tempo di posare la valigia ed eravamo li, pochi minuti di barca e si arriva in questa deliziosa spiaggetta deserta, solo un pescatore con la sua vecchia piroga di legno è li ad accoglierti.

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Il giorno seguente siamo andati a Nosy Tanikely, bellissimo parco marino a protezione integrale, la cosa più incredibile è la quantità di tartarughe marine con cui puoi nuotare in tutta libertà, sono immense ed emozionanti. Sempre in barca si attraversa Nosy Volona, detta anche l'sola che non c'è, perchè in base alle maree compare e scompare. L'acqua è trasparente, la lingua di sabbia finissima come borotalco, i colori del mare sono una gioia per gli occhi. Arriviamo a Nosy Komba, questo parco naturale è la casa dei lemuri, avete presente quei simpatici occhioni del film “Madagascar”? Ecco qui ti ci puoi sbizzarrire, sugli alberi ci sono tantissimi lemuri, i maschi sono neri con gli occhi arancioni, le femmine invece, assai più belle (avevate dubbi?), sono marroni con la chioma bianca, sono bellissimi, gli offri un pezzo di banana e dall'albero ti saltano sulla spalla, starei ore ad accarazzarli. Questi lemuri sono della specie macaco, e ne trovi tantissimi in Madagascar. Proseguendo il nostro cammino arriviamo al villaggio dei pescatori, le case malgascie sono capanne arrangiate, la povertà è altissima ma nonostante questo le persone sono sorridenti e gentili, i bambini giocano scalzi con delle bottiglie di plastica cantando a squarcia gola. Ci fermiamo a mangiare cucina locale, ottimo il riso condito con diverse salse, il pesce e la verdura. Si incontrano tartarughe, qualche serpente e camaleonti, ma nel mio cuore ora ci sono i lemuri macaco. In albergo c'è la serata malgascia, con ottimo cibo locale e balli di giovanissime danzatrici , nel resort non esiste il buffet (a parte per serate particolari), ordini tutto à la carte già dal mattino, non si hanno grandi scelte però non vi è alcuno spreco di cibo quindi mi sembra un'ottima soluzione. Il giorno seguente prendiamo il pulmino e andiamo a scoprire Nosy Be. Una delle tappe più affascinanti e mistiche è la visita all'albero sacro, al di fuori di questo luogo di culto e di preghiera per i malgasci, dove vegono a portare doni e offerte, c'è una ragazza che ti fa indossare un bellissimo pareo colorato, la lamba, facendoti togliere le scarpe, come in ogni luogo di culto. Si entra col piede destro (buon auspicio), l'albero è immenso, è un ficus religioso, importato dall'India come dono alla regina Tsiomeko nel 1800. La moltitudine di rami che si intrinsecano ti lascia a bocca aperta,su di ­essi ci sono drappi rossi e bianchi, i malgasci portano doni come il cibo o soldi per cercare benedizioni, l'energia che si respira in questo luogo è molto intensa, così invoco anch'io una mia preghiera. Subito fuori su alcuni rami ci sono lemuri pronti ad azzannarti la banana tra le mani (o il dito come nel mio caso), ti saltano sulla testa, sono morbidissimi, attenzione a non accarezzargli la coda, si indispettiscono. Poco dopo arriviamo a Hell Ville,capitale di Nosy Be, passiamo attraverso il porto con i suoi antichi cannoni, la zona coloniale, fino ad arrivare al mercato di Hell Ville, ci sono banchi colorati di frutta e verdura, ogni tipo di spezia puoi acquistarla qui, dal pepe nero alla vaniglia del Madagascar, consiglio la Combava, ottima per cucinare il pesce. Ci sono pesci essiccati, carne di zebù, rum al miele, olio essenziale di ylang-ylang (ha numerose proprietà tra cui quella calmante e afrodisiaca),è un mercato caotico dall'intenso profumo di spezie e pesci essiccati. Fuori dal mercato incontriamo un grandissimo zebù nero, è simile ad un bue, camminiamo lungo le strade dove sfrecciano i tuc tuc (taxi locali) gialli, i negozi vendono per lo più oggetti intagliati nel legno, portachiavi e souvenir per turisti, finchè non mi cade l'occhio su un negozio molto carino il Maki dove compro un cappellino di paglia, il sui simbolo ovvamente è un lemure. 
Dopo aver ripreso il pulmino arriviamo ad una spiaggia molto grande, l'Andilana, qui si trova il villaggio Bravo Andilana Beach, decidiamo di percorrere tutta la spiaggia per arrivare al villaggio dove lavora il nostro amico Mattia, un animatore conosciuto in Oman (come è piccolo il mondo), la sorpresa nel vederci è stata entusiasmante. Come ultima tappa della giornata arriviamo a Mont Passot, la parte più alta dell'isola, su questa terrazza si ha una visuale di tutta Nosy Be con i suoi immensi laghi. La vista è incantevole, addocchiamo una piccola panchina e aspettiamo uno dei tramonti più belli che abbia mai visto nella mia vita. Il sole si tinge di rosso e piano piano cala a picco su uno dei dodici laghi sacri, la vista è magnifica e surreale, tutto ci avvolge in un'atmosfera magica e rilassata. Il giorno seguente siamo pronti per partire alla volta di Nosy Iranja, la perla del Madagascar. Durante la navigazione il capitano intravede una grossa macchia a livello del mare, era uno squalo balena, senza pensarci due volte ci mettiamo la maschera e ci tuffiamo in mare, avevo già provato questa emozionante esperienza con gli squali balena in Messico,ma questa volta ci ha colto all'improvviso, è stato eccitante e al tempo stesso toccante, nuotare vicino a questi giganti buoni del mare da' un senso di pace e di vastità della natura che ti circonda. Dopo qualche ora arriviamo in una delle spiagge più incredibili che abbia mai visto, non a caso è considerata una delle spiagge più belle al mondo, e vi assicuro che è proprio così. Quest'isola, chiamata isola delle tartarughe, è costituita da due isole,Nosy Iranja Keli, la piccola, e Nosy Iranja Be, la grande, collegate tra di loro da una lunghissima e meravigliosa lingua di sabbia bianca che scompare con l'alta marea. Iniziamo a percorrerla tutta prima che arrivi la marea e che questa scompaia insieme a noi, i colori del mare cristallino, della sabbia bianca, e della vegetazione verde bosco sono brillanti, il sole è accecante ed io mi sento in paradiso. Dopo esserci immersi in questo mare celestiale ci incamminiamo verso il villaggio dei pescatori per arrivare fino al punto più alto, il faro che gode di una vista mozzafiato. Dall'alto puoi vedere l'immensa bellezza della natura che ti circonda, quello che più mi colpisce di questo paese è proprio questa natura incontaminata, i colori che ti abbracciano sono i più svariati. E' ora di pranzo, ci aspetta una gustosa grigliata di pesce e di carne direttamente sulla spiaggia all'ombra delle palme. Il buffet è davvero ricco, ovviamente io assaggio tutto, amo provare gusti diversi e cucine di ogni paese del mondo, il riso è il piatto forte, unito a sughi di calamari, gamberetti o diverse spezie, ottimi gli spiedini di zebù, quelli di pesce e i crostacei, ma il pezzo forte è l'aragosta, semplicemente sublime. Che dire una giornata davvero emozionante,che mi porterò sempre nel cuore. Di buon mattino ci svegliamo per andare nella riserva di Lokobe, ultima foresta primaria di Nosy Be, dopo un breve tragitto in pulmino arriviamo nel villaggio di pescatori di Ambatozavavy a sud dell'isola, da qui parte la nostra avventura a bordo di tipiche piroghe in legno a remi attraversiamo le mangrovie per arrivare fino in riserva. Siamo in sei a pagaiare in piroga, il tragitto è abbastanza lungo ma il viaggio è davvero divertente, c'è poi il solito scansa fatiche del gruppo che invece di remare fa foto e svuota la piroga dall'acqua, ebbene si parlo di mio marito. Una volta arrivati a terra ci inoltriamo, insieme alla guida locale,in foresta. Il caldo si fa sentire, l'umidità qui è molto alta, ma tutto quello che ci circonda ha dell'incredibile, sembra di essere finiti nel libro della giungla. Abbiamo incontrato camaleonti, serpenti, lemuri, gechi, per non parlare delle rane più piccole al mondo, dei lemuri notturni, dei camaleonti che si mimetizzavano sugli alberi in modo incredibile, giusto la nostra attenta guida poteva trovarli,come Tarzan nella giungla ci introduciamo in una foresta selvaggia dalla natura disarmante. Dopo un paio d'ore di cammino vediamo appollaiato su un albero un'enorme boa constrictor, dalla testa stretta e il muso appiattito, ed io rimango inerme ad osservare la sua maestosità. Flora e fauna si uniscono in un connubio perfetto, e tu non puoi far altro che immergerti in questa natura selvaggia, in un rispettoso silenzio. Dopo aver mangiato cucina malgascia iniziamo a camminare attraverso il villaggio, incontro una bellissima ragazza incinta, dalla quale compro dei vassoi in legno di cocco e delle posate, avevamo portato parecchie maglie e vestiti da lasciare, e questo ci dice la nostra guida, era il posto giusto dove regalare qualcosa, quando si fa di questi viaggi consiglio sempre di portare vestiti o penne o qualsiasi cosa possa restare utile, a noi non costa nulla, ma a loro serve e fa sicuramente piacere. I malgasci che ho conosciuto sono persone deliziose, non chiedono nulla, sono rispettose e molto gioiose. Quando vedo i bambini che giocano con vecchie bottiglie e ridono e si divertono inizio a pensare a quanto noi siamo fortunati, e a quanto dovremmo imparare da loro, che nonostante tutto vivono sereni e si accontentano di ciò che hanno. Il giorno seguente, insieme alla simpatica famiglia di Torino che abbiamo conosciuto in albergo, raggiungiamo via mare Nosy Fanihy,l'isola delle conchiglie , così denominata perchè la sua bianchissima spiaggia è ricoperta da una distesa di conchiglie e di coralli. Su questa spiaggia deserta non c'è nulla se non conchiglie, il mare azzurro si confonde col cielo, l'acqua è trasparente e cristallina e noi ci immergiamo in questo mare infinito. 
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Nel tragitto per arrivare a Nosy Sakatia (isola delle orchidee) ci tuffiamo in mezzo a tartarughe giganti, le green turtles, sono enormi e si fanno avvicinare tranquillamente, non avevo mai visto delle tartarughe marine così grandi. Visto che amiamo fare snorkeling ci immergiamo alla ricerca di pesci colorati, coralli e tartarughe. Rientrati in hotel ci aspetta un matrimonio in stile malgascio nei giardini vicino al Corail,è stato divertente perchè ci hanno coinvolto nei loro tipici balli, e verso sera avevamo prenotato un rilassante massaggio fronte mare, la ragazza malgascia che ci ha fatto il massaggio era davvero brava e competente, parola di un'operatrice abyangam (massaggi ayurvedici). Cosa c'è di più rilassante di un massaggio fatto con olio caldo e dal profumo intenso, direttamente sulla spiaggia, col solo rumore del mare che si infrange sugli scogli. Siamo arrivati al giorno prima della partenza, e come ultimo giorno decidiamo di concederci un giorno di mare e relax,in fondo non ci eravamo ancora sdraiati un attimo al sole. Prendiamo un taxi e andiamo alla spiaggia dell'Andilana, dove Mattia ci fa un pass per poter trascorrere una giornata in villaggio. Il Bravo è immenso, non fa certo al caso mio con la musica a palla sulla spiaggia, ma la cosa positiva è che ha una zona riservata per il puro relax. Visitiamo l'enorme girdino, dove conosciamo Carolina, una simpatica tartaruga di terra, qualche camaleonte e i nostri amati lemuri, con cui ci divertiamo a dargli le banane per poterle acarezzare un po'. Mattia a pranzo ci porta in cima ad una bellissima scogliera dove il Bravo ha uno dei suoi ristoranti, che dire era tutto ottimo, non molto tipico ma davvero buono. Con la pancia piena ci sdraiamo al sole per un po' di meritato relax, facciamo l'ultimo bagno e sulla via del ritorno ammiriamo uno splendido tramonto. Il giorno della partenza è arrivato e noi salutiamo questo piccolo angolo di relax immerso in una natura dai mille colori.
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